La mia prima maratona. Luca mi prepari?

La mia prima maratona. Luca mi prepari?

Premessa

Quando si inizia a correre in età avanzata come me, solitamente lo si fa per dimagrire, per fare fiato e sentirsi meglio con il proprio corpo e la propria coscienza. Inizialmente riuscire a correre 5 chilometri di fila è un traguardo enorme. Poi, col tempo, si sposta l’asticella e si punta ai 10 chilometri e si comincia anche a guardare il cronometro, magari per riuscire a stare sotto l’ora su questa distanza.

Si inizia a correre per dimagrire.
Poi si dimagrisce per correre.
[Giovanni Storti]

A questo punto ormai la corsa fa parte della nostra vita e, senza rendercene conto, non ne possiamo più fare a meno; colpa delle endorfine che vengono liberate durante l’attività fisica e che ci fanno stare bene per diverse ore, finito un allenamento, dopo la doccia. Le endorfine diventano una specie di droga naturale, ci portano a volerne sempre di più, così si allungano anche le distanze e il tempo passato “sulle gambe”. E pian piano ci troviamo a cercare tapasciate e competizioni locali per metterci alla prova con altri podisti e tapascioni e affrontare distanze fino alla mezza maratona.
E poi c’è la maratona. La regina delle distanze. Che attira e che spaventa. Che prevede mesi di preparazione specifica con tabelle che mai ti portano ad affrontare quei 42 chilometri in allenamento, quindi non si sa cosa possa succedere in gara quando si oltrepasserà il numero di chilometri dell’ultimo “lungo”, solitamente 33 o 35 chilometri.

Io ho iniziato a correre con costanza nel 2011 a 36 anni, mi sono interessato di triathlon nel 2013 per debuttare sui campi di gara nel 2014 su distanza Sprint all’Idroscalo di Milano e il primo olimpico a Cesenatico verso la fine della stagione. L’anno successivo l’asticella si è spostata con il mio primo triathlon su media distanza nel settembre 2015 a Mergozzo. E proprio dopo essere riuscito a portare a termine questo mezzo ironman in poco più di 5 ore è scattata l’idea di poter affrontare anche una maratona, confidando sul fatto che ormai l’endurance stesse entrando sempre di più nella mia vita. La scintilla però è scattata a fine ottobre negli spogliatoi della piscina prima di un allenamento con i compagni della SGM triathlon: Giova, Lorenz e Cinque avevano iniziato la preparazione per la Maratona di Reggio Emilia a metà dicembre.
Il tarlo ha cominciato a lavorare così il giorno seguente sono andato sul sito per documentarmi: l’iscrizione con quota agevolata scadeva la sera stessa.

La telefonata

Da dicembre 2014 a maggio 2015 la mia preparazione atletica è stata nelle mani di Luca De Gregorio, grande amico e personal trainer, fondatore di Personal Milano. Per sei mesi ogni lunedi alle 7.30 di mattina mi aspettava un’ora di massacro tra squat, dead-lift, push-up, burpees in circuiti tabata, passando per tapis roulant e spin bike.
Una volta iniziata la stagione di triathlon, al top della forma fisica, ho interrotto questa routine per dedicarmi ad uscite in bici e di corsa, spostando il focus del lavoro sull’endurance.

31 ottobre 2015, il computer aperto sulla pagina “iscrizioni” del sito www.maratonadireggioemilia.it: la gara è tra un mese e mezzo e nessuna tabella preconfezionata prevede la preparazione di una maratona in così poco tempo. L’unica soluzione e chiedere a Luca. Per cui lo chiamo:

“Luca, mi rimane mezz’ora di tempo per decidere se fare questa pazzia: mi iscrivo o non mi iscrivo alla maratona di Reggio Emilia?
“Qual’è il tuo limite nella corsa? Quando arriva per te il muro oltre il quale non riesci più a correre?”
“27 km. Ma la maratona è di 42 km!”
“Quanto tempo ho per prepararti?”
5 settimane
……. silenzio ……….
“Accetto ad una sola condizione: che in queste settimane tu faccia solo ed esclusivamente gli allenamenti che ti dico io.
“Va bene”
“Farai solamente due allenamenti alla settimana e non uno di più!”
“Solo?”
“Si”.
“Ok va bene. Mi iscrivo”
“Ok va bene. Ti preparo”.

Gli allenamenti per la maratona di Reggio Emilia

Con Luca ho fatto 4 allenamenti in giorni infrasettimanali, tutti al mattino presto, con lavori su sterrato e con qualsiasi condizione meteo: sempre freddo, molta nebbia, a volte pioggerellina e una volta anche neve.
Da solo invece ho fatto uscite nei weekend con distanze dai 29 ai 34 km

 

 

Dettagli Gara
Tempo totale
5:55:49
Dislivello
185
Pettorale
1230
Posizione
1856
Pos. Categoria
439

Primo e secondo allenamento:
• 6 km riscaldamento
• 8 stacchi 40 kg
• 4 x 60 affondi camminati con 2 manubri da 6 kg (60 sec pausa)
• 300 metri corsa di scioglimento
• 2 km corsa ritmo costante
• 5 x 12 squat kettlebell 6 kg (30 sec pausa)
• 300 metri corsa di scioglimento
• 2 km: 40 passi di corsa 6 affondi
2 km corsa con copertone al traino
• 2 km corsa con 6 kg (2 manubri da 3 kg per braccio)
• 2 km ripetute: 10 secondi scatto 1 minuto lento
• 6 km rientro a casa

Terzo allenamento
• 6 km riscaldamento
• 8 stacchi 40 kg
• 4 x 60 affondi camminati con 2 manubri da 6 kg (60 sec pausa)
• 300 metri corsa di scioglimento
• 2 km corsa veloce
• 5 x 12 squat kettlebell 6 kg (30 sec pausa)
• 300 metri corsa (150 scatto, 150 recupero)
• 2 km: 30 passi di corsa 6 affondi
2 km corsa con copertone al traino
• 2 km corsa con 6 kg (2 manubri da 3 kg per braccio)
• 2 km ripetute 10 secondi scatto 1 minuto lento
• 6 km rientro a casa

Quarto allenamento
• 6 km riscaldamento
• 8 stacchi 40 kg
• 4 x 60 affondi camminati con 2 manubri da 6 kg (60 sec pausa)
• 300 metri corsa di scioglimento
• 2 km corsa veloce
• 5 x 12 squat kettlebell 6 kg (30 sec pausa)
• 300 m corsa (150 scatto, 150 recupero)
• 2 km: 30 passi di corsa 6 affondi
6 km corsa con copertone al traino
• 6 km rientro a casa

La gara

A differenza dei altri articoli di questo mio blog, non farò il resoconto dettagliato della mia prima maratona, perché in fondo è stato più bello ed importante il periodo di preparazione che non la gara in sé. E infatti ho più ricordi degli allenamenti con Luca che degli interminabili chilometri attraversando le nebbiose campagne emiliane.
Durante la maratona, come avevamo previsto il muro è arrivato, però dopo il 36esimo chilometro. Ma qui è entrata in azione la testa: Ho tirato un cazzo di pneumatico correndo ininterrottamente per 6 km. Cosa vuoi che sia fare ‘sti 7 chilometri che mancano all’arrivo

 

30 km si corrono con le gambe
10 km con la testa
2 km con il cuore
e 195 metri con le lacrime

 

 

Ringrazio Luca De Gregorio dal quale ho rubato qualche frase per questo racconto.
Per dovere di cronaca, qui l’originale:
www.facebook.com/PersonalMilano/posts/1242027122480029