Allora i controlli antidoping ci sono!

Allora i controlli antidoping ci sono!

Diga del molato - Triathlon Sprint Val Tidone

Lo sprint Val Tidone è stata la seconda gara di triathlon della mia vita, fatta nel 2014 e allora chiusa in 1 ora e 17 minuti e 36 secondi. Ho deciso di riprovarci quest’anno, più che altro per riprendermi il rank sulla distanza. Questa gara è organizzata abbastanza bene: prevede il nuoto nel lago artificiale creato dalla Diga del Molato, un percorso in bici abbastanza mosso su un multilap con 400 metri di dislivello e la corsa su un bastone da fare due volte, con lunghe e leggere salite che poi diventano discese sul ritorno. Della mia squadra siamo iscritti in 5 (Mago, Paolino, Ste, Beppe ed io): la sfida è innanzitutto con sè stessi, ma anche tra di noi compagni c’è voglia di primeggiare.

Strategia di gara

Questa la strategia di gara, concordata con il mio coach José Brborich:

  • partire subito forte per uscire tra i primi dalla frazione natatoria;
  • fare il primo dei tre lap in bici più controllato, menando forte sulle discese e risparmiandomi sulle salite;
  • cercare di aumentare il ritmo negli altri 2 lap in bici dopo aver imparato il tracciato e avendo capito cosa mi aspetta;
  • nella corsa, se si riesce, vorrei subito correre veloce.
Dettagli Gara
Tempo totale
1:13:52
Nuoto
0:12:24
bici
0:40:25
corsa
0:21:04
Pettorale
185
Posizione
68
Pos. Categoria
12

Frazione nuoto

Ho il pettorale 185 e ci sono oltre 250 iscritti uomini con partenza in unica batteria: tanti, ma il bello di questa gara è che la partenza del nuoto avviene direttamente dall’acqua, grazie ad una lunga cima con boette galleggianti che attraversa il lato corto del lago, su cui ci dobbiamo distribuire, uno accanto all’altro.
Un concorrente però mi si piazza davanti senza stare attaccato alla cima, vabbè. Tromba dello start, avvio il Garmin e parto: come da strategia nuoto forte, con gambate veloci e bracciate energiche, non abbastanza però per stare in scia del concorrente che mi si era piazzato davanti e che fila come un tonno. Poco male, continuo con una nuotata forzata, respirazione a destra ogni due bracciate fino alla prima boa dei 250 metri, poi cerco un ritmo meno affannato e mi prendo il tempo per guardarmi attorno, il grosso della batteria è parecchio indietro, un gruppo di concorrenti sta arrivando sulla destra, un altro è alla mia sinistra in scia ai primi che sono già avanti. Punto la boa successiva senza deviare la mia traiettoria alla ricerca di altri cui stare in scia: preferisco fare il mio ritmo.

Girata stretta la boa dei 500 metri punto il gonfiabile di uscita con le spalle che cominicano a bruciare per via della lotta con il neoprene della mia nuova muta Volare V3. Aumento il ritmo della gambata negli ultimi 100 metri, anche se sono in affanno, per portare sangue alle gambe come dal VunDuTrickcosa fare mentre si sta uscendo dall’acqua” .
Lap sul garmin appena metto piede sulla riva: 10 minuti e 38 secondi.. molto bene: la maggior parte delle bici sono appese alle rastrelliere!

T1

La T1 è faticosa per via della zona cambio tutta in salita, in particolare gli ultimi 50 metri che portano al livello strada: spingo la bici scalzo e balzo sulla sella dopo la linea indicata dal giudice. Devo armeggiare un po’ per infilare i piedi nelle scarpe già attaccate ai pedali, ma sicuramente meglio così che correre con le scarpe tacchettate sulle salite per uscire dalla zona cambio.
Azz, devo premere lap sul Garmin per avviare la frazione bike!

Frazione Bike

Sono da solo, ma per poco: mi raggiunge un gruppetto che si accoda finché siamo sul piano, qualcuno mi supera sulla successiva discesa, ma la selezione la fa la prima vera salita dopo il primo giro di boa: loro davanti e io dietro con la distanza tra noi che aumenta man mano.

Mentre sbuffo in salita vedo nella direzione opposta Mago e Stefano, i miei compagni di squadra, che sfrecciano in discesa e temo mi possano raggiungere.

Mi godo il passaggio nel paese di Caminata, che inizia uno strappo di un centinaio di metri sul ciotolato, continua con un su e già nella viuzza del paese e nella piazzetta della chiesa, tra gli degli abitanti che fanno il tifo, riconosco Laura con la maglietta VunDuTri e le faccio una linguaccia mentre mi incoraggia: “Sei il primo della SGM!”.

L’uscita dal paese corrisponde al giro di boa alto: mi mancano due giri prima di puntare verso il ritorno alla diga. Spingo nelle discese e recupero qualcuno che mi aveva superato in salita, che puntualmente mi riprende più avanti e cerco di sfruttarne la scia per quanto sia possibile. Butto un’occhio alla velocità media: 33 km orari.. pensavo peggio. Ultimo passaggio in paese e poi svolta verso la salita che in 4 chilometri riporta alla zona cambio. Sfilo i piedi dalle scarpe e riesco anche a saltar giù dalla bici senza rompermi le ossa; lap su Garmin: 37 minuti.

T2

Mentre mi avvio all’uscita vedo Paolino che posa la sua bici: lui è forte di corsa mi verrà a prendere subito! Esco dalla zona cambio dopo una transizione di poco più di 2 minuti.

Frazione Corsa

Mi metto a correre, ma le gambe non girano: polpacci duri e velocità bassa. Il Garmin mi avvisa che il primo chilometro è passato in 5 minuti, e poco dopo mi passa anche Paolino:
“Dai Simo, corriamola assieme!”
“Vai da solo Paolino, non riesco a tenere il tuo ritmo!”
Provo a tenerlo nel mirino per un po’, ma i suoi 4 al mille non li ho nelle gambe.
Incrocio nel verso opposto il Mago e Ste che corrono appaiati e saranno indietro mezzo chilometro rispetto a me: caspita mi sa che mi prendono ora del traguardo.. che faccio? Provo a forzare il ritmo, le gambe hanno preso a girare meglio, i polpacci non sono più così duri: dai che sono a metà del tracciato!
Sfrutto la leggera discesa dopo il giro di boa e riesco anche a superare qualche concorrente. Il Garmin mi avvisa che il quarto chilometro l’ho girato in 4’35”, me ne manca solo uno e i miei compagni sono ancora dietro: sprint finale e traguardo tagliato in 1 ora 13 minuti 52 secondi, secondo della mia squadra e (scoprirò poi) 68° assoluto!

Non faccio in tempo a prender fiato che un signore mi si affianca:

“Sei stato selezionato per un controllo antidoping
“Urca, sono andato così forte? :D”

Il controllo antidoping

Il signore mi accompagna a recuperare un documento e insieme ad un altro “fortunato” concorrente mi porta in un locale sopra al ristorante: nel corridoio altri 6 triatleti, tra cui i primi 4 classificati, attendono.

Nella stanza ci sono tre addetti, trascrivono le mie generalità su un modulo e mi consegnano  una bottiglia da 1,5 litri d’acqua e mi mostrano una provetta: “Prenditi il tempo che ti serve: dovrai riempire questa provetta”.
Bevo volentieri mentre continuo a sudare. Dopo mezz’ora ho smesso di sudare e continuo a bere. Finita la prima bottiglia ne inizio una seconda. Come a me, a nessun altro scappa la pipì. Chi ci prova fallisce miseramente. Dopo tre litri d’acqua mi sento pronto: l’addetto mi accompagna in bagno e mi guarda mentre ci provo.. Voi ci riuscireste mentre un estraneo vi fissa lì? Sarà la soggezione, sarà che proprio la vescica è vuota, ma niente. Torno al mio posto e continuo a bere. Siamo tutti sorvegliati a vista. Dopo un’ora e mezza gli altri riescono nell’intento e lasciano la zona. A me ci vogliono in tutto due ore e 4 litri d’acqua prima di avere lo stimolo e riuscire a riempire il bicchierino.
L’addetto divide l’urina in due boccette di vetro con un codice che mi corrisponde e che vengono sigillate. Rispondo ancora ad alcune domande su eventuali sostanze/integratori assunti e firmo i moduli di cui ricevo copia. Verrò contattato solo se ci saranno evidenze di sostanze dopanti. Nel caso sia tutto a posto non mi verrà notificato nulla.

Posso tornare a casa… e non vi dico quante volte sia dovuto andare in bagno durante il resto della giornata per smaltire tutta quell’acqua!