Tri like a DeeJay, tri with Aldo Rock
Deejay Tri - Triathlon Sprint - Milano
Per il secondo anno Radio DeeJay organizza il DeeJay Tri un triathlon all’Idroscalo di Milano, ma questa volta fa le cose in grande, con due giornate all’insegna del triathlon: ben 4 gare a disposizione tra cui scegliere! Olimpico e Super Sprint il sabato, Sprint e Kids la domenica.
Io opto per lo Sprint, indetta come gara sociale della SGM Triathlon e distanza su cui mi voglio di nuovo testare a distanza di un anno: il Deejay Tri 2017 mi era piaciuto parecchio. E poi è da un po’ che non provo la distanza corta, tant’è che non ho più il rank sullo sprint.
Questa è una settimana “di carico” in preparazione al mio prossimo mezzo ironman a Lovere: da una parte voglio allenarmi tanto, dall’altra ho paura di arrivare troppo affaticato al DeeJay Tri. Anche se non è una gara obiettivo, vorrei farla meglio dell’anno precedente.
Venerdì in piscina decido di eseguire l’allenamento di nuoto Swim Workout Military, ma nell’ultima serie “marines” mi scivola il piede sul bordo nell’uscire dalla vasca e una scossa attraversa un tendine del ginocchio destro. Nuoto il defaticamento finale senza dolore, ma appena esco e cammino il fastidio è evidente: mi fa zoppicare.
Trattamenti con crema all’arnica non servono a molto e il ginocchio fa male durante la notte, facendomi svegliare spesso.
Ho paura che peggiori, quindi Sabato decido per il riposo totale.
Domenica mattina mi trovo con Petaz e insieme andiamo dal nostro paesello fino all’Idroscalo in bici: 10 km di chiacchiere e nessun dolore nel pedalare, evvai!
Prima di lasciare la bici in zona cambio vorrei fare un riscaldamento pre-gara come mi ha insegnato il mio attuale coach José Brbrorich, ma il tempo stringe quindi mi concedo solo 5 minuti di corsa sempre per testare il ginocchio: nessun dolore nel correre, evvai!
Dopo aver posizionato la bici in zona cambio e indossato la mia muta Volare V3 faccio giusto in tempo a buttarmi nell’Idroscalo e nuotare fino alla prima boa come riscaldamento/ambientamento, andata piano, ritorno energico: nessun dolore, evvai!
Non ho il rank sulla distanza sprint, quindi cuffia verde, penultima batteria con start a 25 minuti dai primi.
Partenza dall’acqua, mi posiziono in prima fila, non troppo al centro, con l’obiettivo di filare via senza intralci: parto subito forte e alla prima boa sono terzo! Fatico un po’ per agganciarmi ai due davanti, ma ne vale la pena perché mi metto in scia e riesco a tenere il loro ritmo; sul fondo troviamo anche la catenaria che è una bella guida da seguire. Prima della seconda boa cominciamo a raggiungere concorrenti della precedente batteria con cuffie blu che mi costringono ad un po’ di slalom, passo la terza boa e non vedo più cuffie verdi, solo blu. Quarta ed ultima boa, accendo il motore con una bella gambata e via verso il gonfiabile dell’uscita; spuntano le altre cuffie verdi: una sola davanti a me! Metto in pratica i suggerimenti VunDuTricks su come uscire dall’acqua in una gara di triathlon e quando metto piede a terra sono secondo, dopo circa 12 minuti!
Corro verso la bici, un po’ lento e rintronato e premo lap sul Garmin solo all’ingresso della zona cambio.
Sbaglio corsia e faccio più strada per trovare la mia bici, ma sono veloce nell’indossare casco, occhiali e pettorale. Le scarpe sono già attaccate ai pedali e quindi risparmio secondi preziosi correndo scalzo verso l’uscita.
Pedalo con i piedi appoggiati alle scarpe per prendere velocità, poi infilo i piedi nelle scarpe e chiudo gli strap mentre mi immetto sull’anello dell’Idroscalo: mi passa accanto un gruppone in bici delle batterie precedenti al loro secondo giro, quindi mi metto dietro di loro tranquillo e mi lascio risucchiare per i primi 10 chilometri viaggiando ad una velocità intorno ai 40km/h.
Il tracciato prevede svariati rilanci in corrispondenza di rotonde, giri di boe e nella parte che entra nella proprietà IBM. Per fortuna l’organizzazione ha rimosso tutti i dossi dissuasori: evidentemente le lamentele dello scorso anno sono state ascoltate
Nel secondo giro rimaniamo in 4 e proviamo a darci i cambi per tirare a turno. Dopo 5 chilometri rimaniamo solo in due e ci aiutiamo, alternandoci nella scia, fino al rientro in zona cambio: frazione bici chiusa in 33 minuti a 38km/h di media.
Seconda transizione abbastanza veloce, anche se ho tenuto le scarpe da bici ai piedi per non dover armeggiare nel togliere i piedi dalle scarpe in movimento (con rischio crampi agli addominali come all’olimpico del mese prima).
Parto controllato e tengo sotto osservazione il ginocchio: non presenta problemi e provo ad aumentare il ritmo gradualmente, sorpassando svariati concorrenti, mentre mi passano solo in due… li lascio sfilare e faccio il mio passo, ora intorno ai 4’35″/km. Giro di boa, sento che ne ho ancora anche se il battito sta salendo, ma voglio andare a sensazione, quindi cerco sul Garmin la schermata “tempo totale“: 1 ora e 1 minuto!
Aumento il ritmo con l’obiettivo di provare a migliorare il tempo dell’anno scorso; che bella sensazione sorpassare gli altri concorrenti!
Anche se ho caldo e la bocca è riarsa, sento che le gambe girano bene, per cui appena finisce lo sterrato e mi trovo sul cemento aumento ancora la velocità anche grazie alla leggera pendenza a favore. Poco dopo mi trovo sul tappeto rosso che conduce alla finish line e do il tutto per tutto, salto finale compreso!
Taglio il traguardo in 1 ora 10 minuti 07 secondi… 5 secondi in meno del 2017!
A vedere la classifica sono arrivato 121° su 713 e sono 15° di categoria.