Io sono Agnese Casu e ce l’ho fatta

Distanza: 135 miglia (217 km)
Posizione: 2° donna assoluta
Posizione generale: 17° assoluta
Tempo: 40h 51m
Qualifica valida per la Badwater Ultramarathon
La prima donna italiana a tagliare il traguardo nella storia di questa gara.


 


LUT 120k 2023: ricordi di un’impresa doloMitica

Nonno, a me mi piace correre… tu correvi, vero?

Non si dice “a me mi”… comunque sì, ho corso tanto

Quanto?

Ho corso per tanti anni, ho fatto tante gare, sempre più lunghe.

Mi racconti di quando hai fatto la tua corsa più lunga di tutte? 

Oh, guarda, è stato tanto tempo fa, nell’estate del 2023, tu non eri ancora nato!

Taaaanti anni fa: allora eri giovane.

Bhè, oddio, avevo già 48 anni, ed è stata una corsa in montagna.

Ma la mamma dice che in montagna non si corre!

E invece correre in montagna è bellissimo!

Davvero?

Sì, prova: corri in salita fino a lassù e poi torna di corsa fino a quaggiù

Che fatica, nonno!
In salita non riesco a correre, però in discesa sono andato velocissimo, anche se avevo un po’ di paura.

Eh, come ti capisco. Anche io in salita non riuscivo a correre, ma mi piaceva provare ad andare forte in discesa.

E la corsa più lunga di tutte quanto era lunga?

Non era una corsa, era LA corsa: si chiama LUT 120K, che sono le iniziali di Lavaredo Ultra Trail e vuol dire che è lunga 120 chilometri.

120 chilometri? Così tanti?

In realtà erano 122.

Ah. E quanti giorni ci vogliono per fare tutti quei chilometri?

Bhè dipende: in gara il primo ci ha messo 12 ore circa, l’ultimo 30.

Poco! E tu?

Io ci misi 22 ore 17 minuti e 30 secondi, me lo ricordo ancora perfettamente.

E ti ricordi altre cose?

Alcuni ricordi sono nitidi, altri un po’ sfocati, ma le sensazioni le ho tutte in mente.

Dai, raccontami… Dov’era? Quanti eravate? Come sapevi dove andare? Ti fermavi ogni tanto? Ma mangiavi di corsa? Hai dormito? E hai fatto la pipì?

Hei, piano, piano. Quante domande! Se sei così curioso, allora ti racconto.


Da ultimo a centomerdesimo

Siamo in circa 300 stipati tra le transenne e l’arco gonfiabile che delimita la partenza. Accanto a me i compagni di squadra 100%AnimaTrail e alcuni amici della chat Whatsapp Cinghiali del Lario che vedo dal vivo per la prima volta. Sono le 5:55 e mancano 5 minuti alla partenza del Gir Lung: 73 km e 4200 metri di dislivello positivo per la 13a edizione del Trail del Monte Soglio.


Fallimento o miracolo?

La testa è appoggiata a terra e guardo verso il cielo dove le nuvole si muovono lente sopra le montagne, spinte da un vento che si sta facendo via via più freddo. E sorrido.

Sono fermo, scalzo, sdraiato da mezz’ora sull’asfalto caldo accanto al gazebo del 5° ristoro, dopo aver corso e camminato per 83 chilometri con un dislivello totale di 4.600 metri. Mi fanno male i piedi, le caviglie, i polpacci, le ginocchia e i quadricipiti. Ho dolori ovunque. Ma sorrido.

Ho iniziato a correre insieme ad altri 80 trail runner alle 23.00 di ieri e sono in giro da circa 18 ore: non ho mai fatto così tanta strada in una gara, al massimo ero arrivato a 70 km l’anno scorso nell’UltraK Trail. Perciò sorrido.

Ripenso ai troppo pochi allenamenti fatti e alle due gare di avvicinamento, l’Andersen Trail da 45 km e il Trail del Marchesato da 60 km: sono consapevole di non avere nelle gambe la distanza e il dislivello necessari per affrontare un’ultratrail come questa, ma fino a questo punto ci sono arrivato, con un’ora di anticipo sul cancello orario previsto. Quindi sorrido.

E ho deciso di ritirarmi.